Carne coltivata in laboratorio…
Nel mondo del cibo e della sostenibilità, non c’è novità più grande della prima approvazione regolamentare in assoluto per la vendita di carne coltivata in laboratorio.
All’inizio di dicembre, la Food tech company di San Francisco, Eat Just, Inc., ha annunciato di aver ricevuto il via libera per la vendita del suo pollo coltivato a Singapore. Per la prima volta in assoluto, la carne prodotta dalle cellule staminali di un pollo sarà venduta ai consumatori. All’inizio sarà su piccola scala.
Eppure, l’importanza per il futuro dell’allevamento intensivo e della sostenibilità non potrebbe essere maggiore. Il mondo ora alleva e macella 77 miliardi di animali negli allevamenti ogni anno per il cibo. Si stima che due terzi di questi animali vivano una vita fatta di sofferenze.
E se potessimo passare dalla produzione di massa di carne dagli allevamenti intensivi ai bioreattori? Immaginate quanta meno crudeltà ci sarebbe nel mondo…
In quest’epoca di emergenza climatica e naturale, l’aumento del consumo di carne crea un problema crescente. La produzione di carne e di latticini domina già la superficie terrestre del pianeta. Metà della terra abitabile del mondo è agricola, di cui quattro quinti sono dedicati alla carne e ai latticini. Mentre la produzione continua ad espandersi la natura viene spazzata via… inoltre il settore zootecnico produce a livello globale più gas serra delle emissioni dirette di tutti gli aerei, treni e automobili del mondo messi insieme.
La carne coltivata in laboratorio, invece, offre la prospettiva di una produzione di carne su larga scala senza le sofferenze dell’allevamento intensivo e con una riduzione dell’uso del suolo e delle emissioni di gas serra. La carne coltivata è inferiore del 98% nell’uso del suolo e dell’80-95% nelle emissioni di gas serra rispetto ai prodotti a base di carne prodotti in modo convenzionale.
Scegliere alternative più vegetali alla carne è un modo per ridurre la pressione sul pianeta.
Tuttavia, viviamo in tempi paradossali, in cui il numero di vegani e vegetariani è in aumento, ma anche la domanda di carne. Gli ultimi dati mostrano che il consumo pro capite di carne ha continuato a crescere in Europa, negli Stati Uniti e in tutto il mondo il che fa sorgere la domanda: la carne coltivata in laboratorio potrebbe essere il fattore di cambiamento di questa situazione?
A differenza delle “carni” a base di prodotti vegetali, come l’Impossible Burger, Beyond Meat o Quorn, la carne coltivata a livello cellulare è indiscutibilmente carne. Le alternative a base di piante traggono le loro proteine da fonti come la soia e i piselli.
Carne coltivata in laboratorio, carne “pulita”, carne “senza macellazione”, carne “lavorata”, carne “artigianale”; in qualunque modo vogliate chiamarla, invece, è proveniente dalle cellule degli animali. Viene coltivata in una coltura che utilizza lo stesso tipo di cellule che formerebbero altrimenti un animale.
Le cellule utilizzate per avviare il processo vengono raccolte da un animale vivo con una biopsia innocua. Queste cellule staminali provenienti dal grasso o dal muscolo di un animale sono collocate in un terreno di coltura – una miscela ricca di sostanze nutritive – che permette loro di crescere in un bioreattore simile a quelli utilizzati per la fermentazione della birra e dello yogurt. Non sono necessari OGM.
Le cellule fanno poi esattamente ciò che viene loro naturale: si moltiplicano!
Spero abbiate le idee più chiare sull’argomento…
Fonte web.