Documentario Dominion
Dopo Earthlings, un film che nel 2005 apriva gli occhi a molte persone, ecco una nuova produzione : Dominion, a voi il coraggio di vederlo…lo trovate sul blog.
Gli occhi sono lo specchio dell’anima, in loro si legge la gioia e la paura. Non nascondono gli stati d’animo che stiamo vivendo. E’ proprio con l’occhio di un maiale inizia “Dominion”, il nuovo film che denuncia la violenza sugli animali di ogni specie, scritto, diretto e realizzato da Chris Delforce, dell’associazione australiana Aussie Farms.
«Dalle bestie che disprezziamo in quanto senz’anima, dalle foreste, dai campi e dalle tane, il grido si leva a testimoniare che sono gli uomini a essere senza cuore». Sono le parole di M. Frida Hartley ricordate all’inizio della proiezione. Attraverso le immagini catturate dalle telecamere nascoste all’interno di allevamenti e macelli, e le riprese effettuate dai droni telecomandati, il regista accompagna lo spettatore in un viaggio infernale, per farci percepire dentro di noi con grande forza, l’estrema sofferenza degli animali, la loro disperazione, il loro grido di aiuto.
Il documentario è realizzato in Australia, ma la voce narrante spiega che si tratta di allevamenti standard, non peggiori né migliori di altri, con tecniche di allevamento e di macellazione simili in molte parti del mondo, dove gli animali sono considerati come merce, da produrre al minor costo possibile, incuranti delle loro sofferenze.
«La cosa più importante che voglio comunicare agli spettatori è che gli animali sono individui, esseri senzienti – pensano, provano emozioni, sentono dolore, soffrono. I maiali che trovano una morte orrenda nelle camere a gas non sono diversi dai cani e gatti che fanno parte della nostra famiglia e che amiamo – spiega il regista Chris Delforce -. Non vogliono morire e ogni spettatore ha il potere di fermare tutto questo… al contrario di quanto avviene su altri temi di ingiustizia sociale, non dobbiamo convincere un governo a fare la cosa giusta, ma sta solo a noi come consumatori. E’ nelle nostre mani ed è una nostra responsabilità».
Maiali, polli, mucche, cavalli, pesci, uccelli. Tutte specie diverse fra loro, ma che nei loro occhi si possono leggere paure, disperazione e sofferenze. Nei loro occhi però lo spettatore può vedere anche riflessa la sua immagine ed è difficile rimanere indifferenti. «La cosa più disarmante è il rifiuto psicologico di tante persone a credere a quanto ripreso dalle telecamere – spiega Marina Berati, coordinatrice di AgireOra Network -. Con il film americano “Earthlings” i più scettici commentavano dicendo che quelle scene erano casi eccezionali o che non riguardavano il loro Paese; così gli inglesi hanno realizzato “Land of Hope and Glory”, che mostra le stesse scene, ora riconfermate dall’australiano “Dominion”. Ogni mese assistiamo a investigazioni che testimoniano anche qui in Italia situazioni tragiche di incredibile violenza e lo stesso accade in ogni nazione. Ormai, dunque, non ci sono più scuse: è così dappertutto. Se questa realtà è talmente orrenda da non volerla accettare, allora non accettiamola e opponiamoci, anziché negare la realtà. Opporsi è facile: basta solo cambiare le nostre abitudini personali, è completamente in nostro potere. Siamo noi che possiamo fare la differenza, smettendo di mangiare animali e i loro prodotti, usarli come capi di vestiario, partecipare allo sfruttamento in ogni altro settore. Milioni di persone su tutto il Pianeta lo stanno già facendo: tutti possiamo farlo, è la cosa più facile del mondo».
(Fonti – La Stampa – Agire Ora)